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Autore Discussione: Cambio EDC  (Letto 229685 volte)
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tezoo76
Utente non iscritto
« Risposta #246868: 14 Luglio 2011, 10:44:40 »

Provo a scrivere anche io il mio commento al cambio EDC, visto che questo post è tornato in auge ed io l'ho visto solo ora. La mia Mégane Coupè 1.5 dCi EDC GT-Line ha 7 mesi e poco meno di 15000km alle spalle, ma faccio una premessa. Questa è la mia prima auto con cambio automatico. L'ho fortemente voluta così perchè faccio parecchi km nel traffico, ed odio mettere/togliere la marcia e dover schiacciare la frizione per delle ore, quando sono pressoché fermo in colonna. Inoltre guidare l'auto per me è una necessità: potessi mi muoverei sempre in moto (una moto per davvero, non uno sooter a gas, con vero cambio vero a 6 rapporti), che adoro. Ma spesso ho bisogno di caricare bagagli, e siccome percorro 100km al giorno, farmeli d'inverno con la neve o di questa stagione con la grandine in moto non mi fa così piacere, quindi di giorno in giorno decido se usare l'una o l'altra dopo aver consultato i siti meteo. Questo per far capire che quando l'ho comprata ero disposto a sacrificare parte della sportività dell'auto in favore del comfort. Un'ultima cosa: le mie esperienze precedenti di cambi automatici erano fatte con veccchie auto con cambi assolutamente non all'altezza delle ultime generazioni (una fiat UNO primo modello ed una una BMW 535 vecchissima più di 10 anni fa), quindi non paragonabili agli attuali. Sicchè prima di ordinare la mia Mégane, ne ho provata una 1.5 dCi EDC dal concessionario, ed ho deciso che mi andava benone.

Quotando Christian 79:
se dai poco gas la machina sale dolcemente fino a 2000 giri circa e poi passa in seconda così via con le altre marce, se hai la radio anche al minimo se non guardi il contagiri non riesci ad accorgerti che la macchina ha cambiato marcia, tengo a precisare che non sto enfatizzando la cosa! Non riesci davvero a sentirla!
Se dai un pò piu di gas parte comunque dolcemente e il regime delle cambiate arriva a 2500 o 3000 giri circa, direi che scatta piuttosto bene e le cambiate sono sempre impercettibili e soprattutto molto veloci.
In entrambi i casi si notano le scalate ma solo per effetto del freno motore, infatti e come se con un manuale si lasciasse in maniera perfetta  la frizione dopo che si è scalata marcia.

Condivido: cambiate impercettibili, precise e rapidissime. Unico appunto, in alcune manovre il kick-down porta il cambio a scalare troppe marce (certamente in molti casi ne scala due, e, anche se non ci giurerei, qualche volta potrebbe arrivare addirittura tre, ma è difficile accorgersene per via della dolcezza delle cambiate). Capita quando sei a bassi giri in una marcia alta e premi l'acceleratore a tavoletta: il motore sale di giri di brutto senza dare l'impressione che l'auto stia davvero accelerando, e la cosa dura per qualche istante. Insomma, si resta lì un po' impiantati col motore a 4000/4500 giri in attesa che succeda qualcosa e che la spinta cominci ad arrivare. Questo effetto decisamente non mi piace, ma c'è il modo di evitarlo. Basta non premere l'acceleratore a fondo improvvisamente, ma premerlo, diciamo, fino a metà, almeno inizialmente, per poi schiacciare a tavoletta solo quando si percepisce che l'auto sta cominciando a spingere sul serio (meno di un secondo).

In partenza da fermo col cambio in posizione D, se si preme l'acceleratore seccamente, la Meggy scatta con un balzo che manco alla partenza del GP di Montecarlo: anche in questa situazione è opportuno premere dolcemente, per poi schiacciare a tavoletta solo dopo qualche istante, in modo che la centralina che gestisce il cambio capisca per bene quali sono le intenzioni del guidatore.

In sostanza, per godere appieno del cambio e dei suoi pregi, bisogna imparare a fare le cose con dolcezza, e non bruscamente. Non so se sia un difetto di tutti i cambi automatici, probabilmente lo è, però sulla Meggy è così.

Passiamo alla cambiata manuale. Anzitutto, se avessi voluto una macchina col cambio manuale l'avrei comprata... col cambio manuale. Però capita che in alcune occasioni il "sequenziale" (permettetemi di chiamarlo così, anche se il cambio sequenziale è tutt'altra cosa) è davvero provvidenziale: sulla neve ed in discesa, in particolare. Sulla neve ho guidato quest'inverno, c'è poco da dire: mi fido di più di me che non dell'auto in situazioni in cui è importante che le ruote non perdano mai aderenza (a proposito, monto sempre le gomme M+S). La discesa mi capita spesso. In questo caso se uno non usa il manuale, non si può sfruttare il freno motore, e l'auto prende velocità, a meno di non schiacciare continuamente il freno. Dato che non mi pare saggio cuocere i freni, scendendo dalle montagne e dai passi inserisco il manuale e gestisco io la marcia, magari lasciando salire il motore di giri, anche fino a 3500-4000 (tanto se è caldo non gli fa nulla). Quello che ho notato è che il tempo che trascorre da quando si spinge la leva a quando avviene la cambiata sembra infinito. Mi è capitato di usarla in sequenziale anche le volte in cui ho voglia di guidare un po' più attivamente (sempre più rare a dire il vero: come tutti i vizi, il cambio automatico rende pigri...), ed ho comunque sempre constatato dei tempi lunghini fra l'azione sulla leva e la cambiata. Forse sono io che non sono in grado di usarlo bene (anche se non credo), però mi aspettavo che la cambiata cominciasse proprio nell'istante in cui si tocca la leva, mentre invece possono passare anche un paio di secondi. O forse è che il motore si deve preparare al cambio marcia, ma resta il fatto che non è certo come un cambio da F1. Anche qui, ci si fa l'abitudine, e rientra tutto nell'ottica di cui parlavo prima: fare le cose con calma e dolcezza.

Dopo tutta questa manfrina, veniamo alle conclusioni. La risposta dell'auto alla pressione dell'acceleratore è piuttosto rapida, ma non istantanea. Si tratta pur sempre di un cambio automatico, con i suoi pro ed i suoi contro, e non ci si deve aspettare che non appena si preme l'acceleratore l'auto schizzi via come con un cambio tradizionale. Anzi, cercare di diminuire i tempi di reazione premendo l'acceleratore a tavoletta è assolutamente da evitare: bisogna adeguare lo stile di guida al cambio, che va trattato dolcemente. Però è da notare che questi cambi automatici hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni, ed in particolare l'EDC ha delle doti impressionanti. Una volta fatta l'abitudine a quei piccoli "difetti congeniti", non se ne vorrà più fare a meno. A meno che uno lo provi guidandolo da scettico, con con in mente la reattività del cambio manuale: allora anche se ne resterà impressionato positivamente, forse non cambierà idea e comprerà un auto con tre pedali.

La ricomprerei? Certo, altre 1000 volte, almeno. A meno che non ci sia qualche altra evoluzione sui cambi automatici che elimini i difettini che ho descritto qui, ai quali comunque si fa presto il callo.

Ultima cosa: i consumi (le dolenti note...). La mia Mégane non riesce a fare più dei 18 km/l, forse perchè faccio sempre un po' di traffico. Recentemente sono stato in Toscana, tutta autostrada, ed ha fatto addirittura i 17,0, ma probabilmente perchè ho tenuto i 130 km/h impostati col Cruise Control. Se avessi ridotto a 120, o anche meno, probabilmente avrei superato i 20 km/l. Ma siamo lontani dai 21,0 km/l promessi dal venditore quando l'ho comprata. Mi aspetto che dopo il primo tagliando la situazione migliori (con le altre auto che ho avuto dopo il primo tagliando i consumi sono sempre calati, talvolta drasticamente). Tant'è che sto meditando di anticiparlo rispetto ai 30.000 km preventivati.

Saluti a tutti.
« Ultima modifica: 14 Luglio 2011, 10:48:39 da tezoo76 » Registrato  
I seguenti 2 Utenti dicono Grazie a tezoo76 per questo utile post:
lugari1982 (Sep 22, 2011), lugari1982 (Sep 22, 2011)
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